
Siete già andati a vedere l’ultimo Live Action della Disney diretto da Tim Burton?
Il regista ha da poco vinto il David di Donatello alla carriera, e sul palco ha detto che si sente molto vicino a noi Italiani, dopo aver ricevuto una standing ovation dall’intera platea. Meritato? Assolutamente sì!

La sua collaborazione con la Walt Disney non è nuova, Burton ha diretto il live action ‘Alice in Wonderland’, il film di animazione ‘Frankenweenie’, e ha scritto e prodotto il famoso ‘Nightmare Before Christmas’. L’ultimo suo lavoro è appunto il riadattamento cinematografico della pellicola del 1941: ‘Dumbo – L’elefante volante’.
Tra gli attori principali vediamo Colin Farrell, Eva Green, Michael Keaton e il grande Danny DeVito, insomma, un cast d’eccezione!



Le differenze tra il film d’animazione e questo remake sono tante, ma le scene cult del cartoon non sono state dimenticate, così come la canzone ‘Bimbo mio’, cantata da Elisa nella versione italiana. Le scene iconiche che son stata molto felice di rivedere sono state: la rabbia di Signora Jumbo, che difende il piccolo Dumbo dalla cattiveria e dalle prese in giro, e per questo viene rinchiusa con il cartello ‘elefante pazzo’. Dumbo che va a trovarla durante la notte e lei che riesce a mala pena a tirar fuori la proboscide per poterlo accarezzare e cullare, lo spettacolo che il piccolo elefantino fa con i pagliacci e, naturalmente, la più famosa di tutte: gli elefanti rosa. Devo ammettere però che quest’ultima era molto più psichedelica e terrificante nel cartone animato, forse perché erano i fumi dell’alcool a far avere la visione al piccolo e quindi dietro tale scena c’era un avvertimento per ragguagliare i bambini contro i pericoli del bere. La scena del live action invece è elegante, molto suggestiva e fa parte dello spettacolo circense. Non hanno riportato l’amicizia con il topino e la scena con i corvi, ma son state rimpiazzate da tutto il resto, che a mio parere funziona decisamente meglio per il 2019.

Nel film di Burton ci sono molti personaggi umani e pochi animali, e ho apprezzato tantissimo la coerenza che hanno avuto non utilizzando animali veri ma creandoli in computer grafica. Il piccolo Dumbo è dolcissimo, e hanno lasciato gli occhi azzurri come quelli che aveva nel cartone animato, fa davvero tanta tenerezza. Il team degli effetti speciali ha fatto un ottimo lavoro, non me lo aspettavo così realistico.
Il messaggio che hanno voluto lanciare con questo remake è molto chiaro, anzi i due messaggi: gli animali selvatici soffrono in cattività e il bullismo, in ogni sua forma e nei confronti di chiunque, deve essere fermato. Non voglio prendere in esame il primo perché non sono un’etologa o una zoologa, ma so che ci sono delle informazioni scientificamente sbagliate. La reintroduzione di un animale in natura non funziona esattamente così, ma è la Disney e quindi non c’era da aspettarsi altro, il ‘vissero felici e contenti’ lo devono mettere per forza, ma non voglio dilungarmi oltre. Per quanto riguarda invece la cattiveria umana, ogni giorno ne veniamo a contatto, e se c’è piaciuto tanto vedere Dumbo felice, se abbiamo pianto e ci siamo arrabbiati guardando le cattiverie che gli sono state inflitte, cerchiamo di fare qualcosa nella vita di tutti i giorni per cambiare queste situazioni, non voltiamoci dall’altra parte e apriamo la mente perché Dumbo può essere qualcuno accanto a noi: un disabile, una persona in sovrappeso o sottopeso, una persona con un altro colore della pelle rispetto a noi, con un orientamento sessuale diverso dal nostro. Dumbo può essere chiunque, anche noi stessi.

Questa recensione è più seria delle mie solite, meno tecnica e decisamente emozionale, perché questo film è un pugno allo stomaco. Se devo dare un parere puramente cinematografico vi dico che la storia funziona, il riadattamento e le modifiche l’hanno migliorato e reso un film adatto a tutte le età, anche agli adulti. La fotografia, i colori, i costumi, sono elementi forti e ammalianti. Gli attori li conosciamo e non ci hanno mai deluso, soprattutto vediamo finalmente la Green che interpreta una donna estremamente dolce. Le musiche sono spettacolari, quasi al pari con quelle utilizzate nel cartoon. La computer grafica e gli effetti speciali sono, come in ogni film marchiato Disney, eccezionali! Ma quello che rimane impresso di questo film sono le sensazioni e le emozioni forti che lascia, le riflessioni e i pensieri che si insinuano nella mente. Lo consiglio vivamente a tutti, soprattutto agli adolescenti e agli adulti. Ha un altissimo valore educativo ed emozionale.
Qualche appunto finale. La parola ‘dumbo’ in inglese significa stupido, per cui molto spesso il cucciolo viene chiamato ‘piccolo D.’ e trovo che sia anche questo un piccolo segno di rispetto verso l’elefantino. In una scena la giovane protagonista visita il padiglione delle scienze, si ferma davanti ad un settore che rappresenta come sarà la vita nel 21° secolo, (quello in cui viviamo praticamente) ci sono rappresentati una donna vestita con un tailleur a pantalone che parla al telefono e un uomo con un vestito lungo a gonna che le versa il caffè. Lascio a voi l’interpretazione di questa immagine che Burton ci ha regalato!