Un romanzo di Claudia Mascia.

Al di là dello specchio è un libro di una giovane scrittrice sarda, Claudia Mascia. Il romanzo si può classificare come letteratura per ragazzi in stile fantasy, più precisamente Modern Fantasy.
L’autrice mi ha chiesto di non fare grandi spoiler, perciò cercherò di non rivelare i punti focali della storia!
La protagonista della storia è una ragazza di 20 anni, Jesse, che si sta preparando per concorrere nel mondiale di Muay Tay, l’arte marziale tailandese. Il libro comincia con uno strano sogno fatto dalla ragazza, che poi si rivelerà la componente fantasy di tutto il racconto. Infatti scopriremo che Jesse durante il sonno riesce ad entrare in un altro mondo in cui le persone non possono ingannare le proprie sembianze ma appaiono esattamente per ciò che sono. Qui la nostra protagonista scopre anche che ci sono i loro ‘doppioni’, persone al contempo uguali e diverse da lei e da quelli che conosce. Grazie a questo colorato mondo, Jesse scopre che sia il padre che la sorellina più piccola, Juliet, stanno andando incontro al pericolo…
E qui mi fermo perché altrimenti scriverei troppo sulla trama.
Il libro è incentrato su degli argomenti attuali e molto forti:
– Prima di tutto la famiglia, quella che sembra perfetta e armoniosa, invece il romanzo rivela che in realtà ognuno dei componenti conoscono ben poco dei propri familiari.
– L’accettazione del diverso. Jesse è una ragazza che pratica uno sport reputato ‘da uomini’, Juliet ha un amore non convenzionale e deve far fronte con persone che dicono di amarla, ma non accettano la sua diversità.
– Lo sport. Lo sport è una componente molto rilevante in tutto il romanzo, perché ci fa vedere entrambe le facce di questa medaglia: lo sport come passione, in cui si fanno sacrifici e ci si impegna fino in fondo; e lo sport inteso come sporco, e qui vediamo la parte corrotta di qualcosa che dovrebbe essere solo sudore, passione e divertimento.

Non voglio parlare di ‘morale della favola’, ma del significato di questa storia. Ad un certo punto l’autrice ci espone chiaro e tondo cosa voleva comunicare con la sua opera.
Vi riporto alcune delle sue parole:
‘’Sai cos’è sbagliato? Che lei sia lì e tu riesci solo a pensare a ciò che hai visto. Che il tuo pensiero non voli a come poter evitare che si ripeta una cosa tanto tremenda, a come aiutarla e sostenerla, ma a te stesso. Alle tue opinioni […] Beh, dai una rinfrescata alle tue priorità. E decidi cos’è più importante […] Ma stai attento a come decidi, fai attenzione a non pentirti se ti ritroverai da solo con le tue opinioni, ma senza di lei.’’
Le apparenze, la società che ci vuole ‘normali’; il libro parla di questo. Parla di fare una scelta di vita: essere fedeli se stessi, sfidando i dogmi di ciò che è ‘normale’, e cercando di essere felici; oppure rinnegarsi, essere infelici, ma accettati dalla società, apparendo come gli ci vogliono gli altri. Penso che ognuno di noi, almeno una volta nella sua vita, si sia ritrovato a fare i conti con questa domanda e in un modo o nell’altro abbia scelto.
Concludo facendo qualche piccolo appunto. Il tipo di scrittura e la storia, fanno in modo che il romanzo sia classificato come ‘libro per ragazzi’, è pulito, genuino e riporta un lessico di facile comprensione per tutti. Masono convinta che anche un adulto possa apprezzare quest’opera, soprattutto per trovare un piccolo spunto di riflessione. L’autrice è molto brava a rendere i dialoghi reali e farli suonare benissimo, non si lancia in descrizioni lunghe e il più delle volte lascia che sia il lettore ad immaginare certi dettagli, ma sa come incidere le emozioni. La sua protagonista è capace di un’empatia e di uno spendersi per gli altri ai limiti dell’umano. In Juliet invece, la sorella, è facile immedesimarsi, il resto dei personaggi sono caratteri ben definiti e soprattutto coerenti. Insomma, per essere il primo romanzo di una ragazza di 26 anni, direi che merita davvero un’ottima risposta.
Se la recensione vi ha ispirato e siete curiosi di leggere il libro, contattateci.
Trovate comunque sia il libro che l’autrice sui social.

Arrivederci alla prossima!